Quattro chiacchiere con LORENZO DE PEDRINI

Facciamo quattro chiacchiere con la nostra banda Lorenzo De Pedrini per capire un pochino come ha vissuto la partita da dentro il campo, stando nell’occhio del ciclone del gioco!

La prima domanda è un rito consolidato del giornalismo sportivo: com’erano gli avversari?

La percezione è che questi avversari fossero meno forti di quelli incontrati nelle partite precedenti. Fatto che ha giocato a nostro favore perché ha alimentato il fuoco della fiducia nelle nostre possibilità oltre ad innalzare anche il nostro livello di auto stima per le potenzialità che potevamo esprimete. Risultato? La consapevolezza di potercela fare, di avere qualche asso nella manica da giocarci per arrivare alla vittoria.

Ed ora un pochino di autoanalisi: come vi vedete in campo?

Partiamo da un fatto oggettivo tranne Tescaro, noi tutti siamo alla nostra prima esperienza in serie C. Il gioco è molto veloce e abbiamo avuto bisogno di un pochino di tempo per adattarci e capire come muoverci in campo. Ma a poco a poco ci stiamo arrivando. Qualcosa si sta muovendo e il grande ingranaggio che ci lega ed accomuna si sta muovendo.

Il vostro peggior difetto?

Il bilancio è in positivo, dopo otto giornate sento che le basi per progredire ci sono e sono solide. Il peggior nostro difetto? Non abbiamo pazienza … vogliamo tutto e subito e non riusciamo a trovare la giusta direzione di fronte alla difficoltà, sempre per colpa della fretta chiaramente. Viene a mancare la parte razionale ed analitica.

Oggi siete dei leoni ma quando vi tramuterete in squali?

Lo saremo solo nel momento in cui riusciremo a battere una squadra forte mantenendo la concentrazione al massimo fino all’ultimo punto.

Quale elemento manca ancora?

Siamo ancora un pochino acerbi nei momenti di difficoltà. Mi spiego non abbiamo la prontezza di spirito di cambiare strategia nei momenti di crisi. Ci attacchiamo con insistenza e ostinazione alle nostre certezze, a quello che sappiamo fare meglio e non osiamo sperimentare ed improvvisare.

Nei momenti di crisi cosa succede? Quale meccanismo scatta?

Non lo so ma forse il fatto che quando il divario di punti con l’avversario cresce troppo ci lasciamo sommergere dal pensiero negativo che ormai la partita è persa e forse smettiamo di pensare.